“La migliore gioventù tra inclusione e socialità” è il convegno che si è tenuto a Firenze domenica 8 ottobre in occasione della tappa regionale di “CSI in tour, a ciascuno il suo sport”. L'iniziativa, moderata dal giornalista Franco Morabito, ha visto la partecipazione di educatori, volontari, sponsor ed istituzioni.
«Un modo concreto per aiutare i giovani nella loro crescita personale e sociale è il progetto ‘eduCARE sport’” – così Carlo Faraci, Presidente regionale del Centro Sportivo Italiano, ha aperto il convegno – “Il lavoro degli enti di volontariato dovrebbe essere semplificato dal governo, in modo tale da favorire queste attività che hanno un forte valore educativo».
Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha sottolineato che «in Toscana, a partire dai piccoli centri, ci rendiamo conto di quanto sia importante lo sport nel trasmettere valori di comunità». Anche l'Assessore allo sport del Comune di Firenze, Cosimo Guccione, ha continuato osservando che «viviamo in una società che tende sempre più a chiudersi in se stessa: lo sport può essere un grande elemento aggregante».
Insieme alla consapevolezza dell'importanza dell'attività sportiva per i giovani, si è discusso anche delle nuove normative: Simone Cardullo, Presidente regionale CONI Toscana, ha sottolineato che «questa legge, sciagurata in parte, va a penalizzare le società piccole. Bisognerebbe ristudiare, a favore delle società di base, un qualcosa che consenta di tornare ad essere società dilettantistiche». Matteo Biffoni, Presidente ANCI Toscana, ha inviato una lettera per sostenere «lo sport che vince qualsiasi tipo di discriminazione».
Molti gli interventi qualificati che si sono succeduti: Massimo Porciani, Presidente regionale del Comitato Paralimpico, ha sottolineato come lo sport faccia «crescere la cultura dell’inclusione e della diversità»; il Colonnello Sebastiano Petrolito dell’Istituto Geografico Militare ha invece dato la disponibilità a «partecipare a tutte le attività del CSI»; Simone Orlandini, Direttore del Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie dell'Università Firenze, ha confermato di «sposare appieno le finalità dell'incontro». «Lo sport abbatte muri e costruisce ponti» ha continuato Francesco Conforti, Presidente nazionale della Ansmes, mentre Francesco Franchi, Presidente dell'associazione Artemio Franchi, ha messo in guardia sulla nuova legge sul lavoro sportivo perché «può avere effetti devastanti su migliaia di giovani».
Dopo di essi, don Francesco Vermigli, Assistente della ASD Cattolica Virtus, ha raccontato la sua esperienza nei progetti di integrazione con il carcere: «La cura e la preoccupazione che riponiamo nello sport è un segno che rimane e che porterà frutto anche a distanza nel tempo». Bernard Dika, Responsabile Giovanisì politiche giovanili, ha fatto presente che «i giovani sono il presente e devono stare nei luoghi delle decisioni, devono essere in grado di prendersi le loro responsabilità e anche di sbagliare. Lo sport insegna che da niente non viene niente e che non sbagliando non si impara e non si cresce».
«Lo sport deve diventare un indicatore di bisogni sociali e prevenzione sanitaria» secondo Nicola Armentano, Responsabile sport città metropolitana e medico sportivo, mentre Marina Piazza, Federginnastica e Vicepresidente regionale Ansmes, ha evidenziato la necessità che «gli educatori siano preparati per fare questo lavoro». Maria Paola Monaco, Delegata inclusione disabilità e sport dell'Università di Firenze, ha riaffermato che «lo sport è veicolo di integrazione, nel rispetto della cultura, abilità e diversità dell’altro»; ed infine Michele Marchetti, Coordinatore dell'Area Segreteria generale e welfare del CSI nazionale, ha concluso parlando di accoglienza: «Non è un sostantivo, ma un’azione: lo sport è bello perché è davvero capace di includere tante competenze».
Dopo il convegno, la giornata è proseguita con la Santa Messa celebrata dall’Assistente ecclesiastico regionale, don Luca Meacci, e a seguire con l’apertura gratuita dell’itinerante “Villaggio dello sport”, dove bambini e ragazzi con le loro famiglie sono stati accolti dagli istruttori e animatori nelle aree attrezzate per lo sport e il gioco, grazie anche al sostegno degli sponsor Esselunga, Menarini, Decathlon che, insieme a CSI Toscana, promuovono i valori dello sport e sani stili di vita.