In occasione della Giornata Internazionale della non violenza, promossa dal 2007 dalle Nazioni Unite, il CSI di Reggio Calabria ha coinvolto, domenica 6 ottobre, oltre cento ragazzi tra i 7 e i 12 anni.
Gli atleti delle scuole calcio reggine, hanno preso parte alla prima edizione del CHILDREN'S PEACE CUP 2024, iniziativa svoltasi all'interno del Centro Sportivo Sporting Club locale e che ha coinvolto, per questa prima tappa, le società sportive Pro Pellaro, Mirabella e Futura. Il Torneo Giovanile di calcio a 6 ha entusiasmato tutti, dai ragazzi ai genitori. Una straordinaria domenica passata a sorridere, stare insieme e gioire rincorrendo un pallone o segnando un goal. L'esperienza pensata dal CSI Reggio Calabria ha previsto anche un laboratorio didattico con le squadre che si sono cimentate a colorare segni e parole di pace. Dopo la brevissima presentazione della giornata, ogni piccolo atleta ha scelto il segno che più rappresentava (per lui) i valori di pace e non violenza. Dopo averlo colorato, ogni partecipante ha attaccato il proprio segno nel grande cartellone presente nello spogliatoio, un manifesto che simboleggiava un campo di calcio, spazio di pace e solidarietà!
Il laboratorio è stato partecipatissimo ed ha coinvolto anche diversi genitori. La terza parte dell'esperienza educativa CSI, ha previsto delle gare del torneo autoarbitrate dai bambini e ragazzi in campo. È stata una grandissima esperienza per i partecipanti, per le famiglie e per i mister. L'auto arbitraggio da parte dei ragazzi in campo, un grande segno che punta a generare contesti sportivi senza aggressività, violenza verbale o dinamiche conflittuali. L'esperienza del CSI, inoltre, ha provato ad aiutate gli atleti ad essere sempre onesti ammettendo il fallo, provando a generare un clima sereno in campo e fuori. Grazie alla presenza dei referenti CSI, Giovanni Dascola, Andrey Afloerai e Gianni Tripodi, si è provato a dare alla partita tra piccoli atleti il giusto significato e valore. Autoarbitrando la partita, i bambini, infatti, hanno avuto la possibilità di dimostrare che sono in grado di autogestirsi, rispettando l'altro, gli spazi e se stessi. In questo modo i giovani calciatori hanno dato anche un forte segnale a tutti gli adulti su come interpretare le partite, giocando solo per il puro gusto di divertirsi, promuovendo la correttezza, la lealtà sportiva e l'auto regolazione, riportando il calcio giovanile alla sua originaria essenza: gioco e divertimento, in un clima sereno e di pace.
È impensabile vedere, in tornei con bambini e ragazzi, classifiche, marcatori, ricerca dei risultati, lite tra genitori e altre cose simili. L'educazione ai valori che caratterizzano queste esperienze, devono essere coerenti e incisive. Lo sport e il gioco devono aggregare, entusiasmare e coinvolgere tutti, nessuno escluso. Troppi bambini lasciano lo sport perché "non visti e isolati" dal sistema o dai mister. Lo sport non educa a prescindere, servono educatori e scelte educative chiare e coerenti.
La Giornata Internazionale della non violenza promossa dal CSI, ha di fatto cercato di mettere in campo un'idea di sport e gioco che, partendo dai valori di pace, condivisione, non violenza e rispetto dell'altro, accompagna ogni ragazzo ad un processo di crescita, inclusione e scoperta dei propri talenti.