Verso le Assemblee per uno sport a misura di persona

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Verso le Assemblee per uno sport a misura di persona

Una dopo l’altra si stanno completando tutte le procedure che porteranno al nuovo assetto del CSI. Lo scorso 27 giugno il Consiglio nazionale ha convocato l’Assemblea straordinaria, che si svolgerà il 30 luglio, in videoconferenza, e che affronterà le modifiche allo Statuto dell’Associazione. Questo per adeguarci ai princìpi guida decisi in precedenza, dal Coni. Sarà quindi l’occasione per fissare le regole che ci porteranno alle Assemblee elettive nei diversi livelli associativi: territoriali, regionali e nazionale. Ci arriviamo in un clima non facile perché il mondo dello sport è interessato da grandi cambiamenti, talvolta buoni, talvolta perfino dannosi, che rischiano di minare la base stessa dell’attività sportiva. Il nostro sguardo è rivolto in particolare alla cosiddetta attività “minore”, che in realtà non lo è affatto, poiché diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale e perché basilare ad ogni tipo di sviluppo: da quello che rimane sempre dilettantistico a quello che evolve nel settore professionale. Non smetterò mai di suggerire e ricordare che l’ingrediente fondamentale della nostra proposta è l’amore per il CSI e per tutti coloro che ci vengono affidati, specie se ancora piccoli. In questi tempi di esasperata ricerca del successo, è molto ridimensionata la sfera del gioco. Non va bene: bambini, ragazzi e giovani ci chiedono soprattutto di essere accompagnati in attività in cui vi sia tanto spazio per la libertà, che permettano cioè l’espressione gioiosa del gioco tra amici. Occorrono dirigenti al servizio di questo progetto “a misura di persona” che non si mettano in gioco per interessi personali o per visioni dell’attività sportiva che, nel tentativo infelice di imitare altre proposte, svuotino di senso la forma di servizio che il CSI promuove da 80 anni. Ora che il diritto allo sport è sancito nella Costituzione, ci troviamo come non mai nella condizione di trasformare gli ideali in azioni concrete, le intuizioni in lavoro sul campo. Perciò mi auguro che le Assemblee dei prossimi mesi non siano vissute come un impegno elettorale ma come una consapevole assunzione di responsabilità di fronte alla comunità. I tempi sono maturi per dimostrare che siamo guidati dai princìpi ispiratori dei fondatori che, generazione dopo generazione, sono arrivati chiari e inequivocabili fino a noi.