Il corso di aikido presso la Scuola Cesare Battisti nel 2023/2024 ha focalizzato l'attenzione sulla parte fisica e sull'acquisizione di abilità motorie nelle classi quarte elementari. Attraverso un approccio dinamico, gli studenti hanno gradualmente acquisito sicurezza negli esercizi fisici, collegando la pratica a temi sociali cruciali come il rispetto individuale, l'utilizzo responsabile dei social media e l'inclusione.
Il corso, seguito da 56 alunni di due classi di quarta elementare, è stato attentamente calibrato in collaborazione con i docenti, promuovendo uno scambio continuo di informazioni con il maestro di aikido. La durata totale è stata di 20 ore, dal 24 ottobre al 14 dicembre. Il lavoro di quest'anno ha coinvolto anche un professore di educazione motoria, sottolineando l'importanza crescente di tali figure professionali nelle classi quarte e quinte delle scuole primarie.
Nella parte fisica del corso, le parole d'ordine sono state: ascolto, attenzione nell'esecuzione dei movimenti e apprendimento delle cadute, chiamate ukemi in giapponese. Questo approccio, in contrasto con la percezione occidentale della caduta come qualcosa di difficile da superare, ha favorito lo studio di come cadere riducendo i danni fisici e il successivo "rialzarsi" psicologico.
L'aikido ha agito da ponte tra l'educazione fisica e quella sociale, veicolando regole di convivenza attraverso la pratica fisica. L'introduzione alla prima lezione ha sottolineato che la palestra è un'aula di apprendimento, insegnando non solo le capacità fisiche ma anche i limiti del proprio corpo. Gli esercizi di ginnastica a corpo libero hanno preceduto l'apprendimento di movimenti base dell'aikido come kaiten, tenkan e irimi tenkan, promuovendo coordinazione e consapevolezza corporea.
Il corso ha evidenziato il ruolo "marziale" dell'aikido nell'attirare l'attenzione degli studenti, migliorando la loro concentrazione e il rispetto degli altri. Le regole di convivenza hanno promosso tolleranza e rispetto individuale, elementi fondamentali anche nelle situazioni quotidiane.
La gestione della diversità culturale degli alunni è stata encomiabile, contribuendo a creare un ambiente armonioso in classe. L'aikido, associato all'educazione motoria, ha offerto un terreno fertile per sviluppare la capacità di fondere le diversità attraverso l'apprendimento del corpo, riflettendosi positivamente sulla vita quotidiana e scolastica degli studenti.
In conclusione, l'aikido ha rappresentato un'esperienza formativa completa, andando oltre le abilità motorie e trasformandosi in un linguaggio di comunicazione corporea inclusivo. Questo approccio educativo si allinea con la riflessione di Edgar Morin sull'errore che ritroviamo nel suo libro dal titolo “Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l' educazione” (2015, Raffaello Cortina editore, p. 68, cap.4 “Conoscere”):
«Ci sono due errori intorno all'errore, l'uno di sovrastimarlo, l'altro di sottostimarlo. Ogni progresso nell'ignoto, ogni progresso dell'adattamento all'ambiente e dell'adattamento dell'ambiente a sé comincia dalla venuta al mondo attraverso tentativi ed errori, e prosegue non solo nell'infanzia e nell'adolescenza, ma per tutta la vita. Tanto l'errore ignorato è nefasto, tanto l'errore riconosciuto, analizzato e superato è positivo. Laurent Degos, nel suo Eloge de l'erreur, mostra che l'errore in rapporto a un sistema irrigidito nelle sue certezze o nelle sue verità è “motore della vita, fonte di scoperte e innovazioni... porta mistero dell'inatteso. Cerchi l'India, trovi l'America”».