Giovedì 12 dicembre a Roma presso il Parlamentino della sede dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (nella foto) il Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo Crc) di cui fa parte il CSI, ha presentato la terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione 2024”, che offre una vasta panoramica dei principali dati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza disaggregati a livello regionale. Cronicizzata la differenza tra il Nord e il Sud del Paese con i minori che si trovano oggi a crescere in un Paese caratterizzato da significative disuguaglianze territoriali.
La terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione”, redatto con cadenza triennale dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), conferma l’allarme già lanciato nelle precedenti edizioni: le persone di minore età si trovano oggi a crescere in un Paese caratterizzato da importanti disuguaglianze territoriali, che non possono più essere semplificate solamente con la storica e cronicizzata differenza tra il Nord e il Sud del Paese, ma abbracciano tutte le regioni al cui interno si rilevano disparità anche rispetto ai servizi afferenti all’infanzia e adolescenza.
Nell’area tematica risorse dedicate all’infanzia e all’adolescenza sono stati considerati i finanziamenti europei del PON scuola che hanno un sistema di monitoraggio disaggregato per regione.
Nella terza area contenente indicatori sulla povertà materiale ed educativa, si evidenzia che tutte le regioni hanno un tasso di natalità in diminuzione e la popolazione minorile è in calo a livello nazionale e in tutte le regioni senza eccezioni; il dato sulla povertà relativa delle persone di minore età è cresciuto a livello nazionale ed è aumentato in ben 10 regioni, mentre diminuisce la percentuale di ragazze e ragazzi che nel tempo libero praticano sport. Il dato nazionale è fissato al 57,8% con le frequenze più basse in Campania (-15,9 punti percentuali rispetto alla media nazionale) e in Sicilia (- 15,6 punti percentuali), le più alte in Valle D’Aosta (+ 19 punti), Liguria (+ 12,9 punti) e Provincia di Bolzano (+ 12,1 punti). Nella quinta delle sette aree tematiche trattate, significativi anche i numeri emersi in tema di “Educazione, gioco e attività culturali”. L’auspicio del CSI e della squadra CRC è quello di sempre: che vi siano in futuro politiche e programmi capaci di garantire uguali opportunità di crescita a tutte le bambine e i bambini, a prescindere dal territorio in cui vivono.
Qui una serie di indicatori relativi ai servizi educativi per la prima infanzia pone evidenza sul dato relativo al numero di posti nei servizi socio-educativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni che aumenta a livello nazionale (30%). Rispetto alla scuola dell’infanzia, la percentuale di bambini di 4-5 anni che la frequentano o seguono il primo anno di scuola primaria, scende al 94% sul totale dei bambini, e solo il Lazio (88,9%) ha una percentuale inferiore al 90%, mentre la più alta è la Campania con 98,3%.