Intesa Sanpaolo ha devoluto l'equivalente degli omaggi natalizi a quattro organizzazioni del Terzo settore impegnate ad assistere i bambini malati e con disabilità e le loro famiglie, tra cui il Centro Sportivo Italiano.
Il sostegno è parte del grande programma di Intesa Sanpaolo per il contrasto alle disuguaglianze che destina al sociale 1,5 miliardi di euro entro il 2027. Oltre al CSI gli altri beneficiari sono Vidas (hospice pediatrico “Casa Sollievo” di Milano), la Fondazione Gaslini (pendolarismo sanitario per famiglie di bambini non genovesi di Genova) e Dynamo Camp (accoglienza di bambini e ragazzi con patologie croniche e gravi di Limestre).
"Il nostro programma per la riduzione delle povertà - 1,5 miliardi di euro entro il 2027 - è uno dei più imponenti di un soggetto privato nel nostro Paese" - spiega Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo - "Questa nuova iniziativa - aggiunge - pensa ai bambini che si affacciano alla vita con gravi difficoltà e alle loro famiglie, per dare un sollievo in questi giorni di festa”.
Nei prossimi mesi verranno illustrati i dettagli del progetto “Sportivi insieme” che coinvolgerà minori con disabilità fisiche, intellettive o sensoriali su tutto il territorio nazionale e le loro famiglie, che svolgono un ruolo cruciale nel processo di inclusione.Questo progetto si propone di promuovere l’inclusione sociale attraverso l’attività sportiva, facilitare l’accesso allo sport grazie a risorse dedicate e alla formazione di operatori competenti, sensibilizzare le comunità locali, per abbattere le barriere culturali e costruire una società più inclusiva e favorire l’avviamento allo sport di bambine e bambini con disabilità.
“Un grazie speciale a nome del Centro Sportivo Italiano a tutto il gruppo Intesa Sanpaolo” - sottolinea Vittorio Bosio, presidente nazionale CSI - “per questo importante gesto. Tra le sue priorità, il CSI ha sempre riconosciuto l’importanza di rendere lo sport accessibile a tue le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, intellettive o sensoriali. Questo impegno si traduce in progetti concreti che mirano ad eliminare le barriere – fisiche, culturali e sociali – che ancora oggi ostacolano la piena partecipazione di molte persone con disabilità”.