In occasione della Giornata mondiale dei Diritti dei Bambini del 20 novembre, è opportuno segnalare gli esiti del lavoro del Gruppo CRC, cui partecipa il CSI, impegnato per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. La risultante è l’Agenda per l’infanzia e l’adolescenza presentata ieri a Roma con i “10 passi per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni”. Si tratta di un’analisi, come immaginabile, molto ricca e di riferimento per chi, avendo in vari modi responsabilità sui minori, volesse avvalersene per fare scelte rispettose dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Voglio subito evidenziare i benefici dell’attività sportiva per bambini e adolescenti partendo proprio dalla vocazione del CSI di fare dello sport uno strumento al servizio del benessere fisico dei più giovani (e non solo). Attività motoria, gioco, sport e socialità sono ingredienti importanti per la crescita dei più piccoli. Ingredienti che esaltano la bellezza dello stare insieme e del vivere esperienze ludico sportive che aggregano, che uniscono, che sviluppano il senso della solidarietà e della condivisione. Dei preziosi dati di questo documento, importantissimi per acquisire una matura consapevolezza collettiva e, come comunità educante, proseguire nell’impegno sulla sfida educativa, segnalo una minima parte, ma particolarmente impressionante: quello della povertà. La povertà alimentare: in Italia il 2,8% dei minorenni
non riesce a consumare un pasto proteico al giorno. La povertà abitativa: il 41,6% dei minorenni vive in abitazioni sovraffollate e il 12,8% in case prive di alcuni servizi e con problemi strutturali. La povertà economica, inoltre, è strettamente connessa alla povertà educativa, che riguarda la carenza di opportunità adeguate di crescita e formazione: in Italia il 24,7% dei bambini o ragazzi (3-17 anni) non pratica mai sport, e solo il 53,5% degli alunni della scuola primaria frequentano una mensa scolastica. Sono dati che faranno riflettere anche il CSI al suo interno nella due giorni per dirigenti del prossimo gennaio. Tutelare il diritto allo sport non è solo un qualcosa da mettere in Costituzione, ma, per il CSI, è una scelta di coerenza con la sua storia e di responsabilità sociale ed educativa nei confronti dei bambini e dei più giovani.