Lunedì sera, a Milano, è partito il nuovo corso della Junior Cup che si affida, da quest’anno, al prestigioso marchio Philadelphia. La formula è quella vincente e amatissima dai giovanissimi calciatori delle squadre oratoriane di quelle città in Italia dove ci sono squadre di Serie A. Riparte così il torneo Philadelphia Junior Cup, con un nuovo partner che sposa e abbraccia un progetto di sport giovanile pensato per i ragazzi, tenendo come prioritari i compiti educativi e formativi. Ringrazio perciò Philadelphia, marchio del gruppo Mondel z International, Lega Serie A e tutti i Club del massimo campionato italiano per questo scambio vicendevole tra chi dagli oratori ammira il mondo dei “campioni” e le “stelle” della Serie A che esprimono felicità nell’incontrare l’entusiasmo e il cuore sognante dei colleghi più piccolini, con una punta nostalgica nel rivedere in loro ciò che essi stessi erano qualche tempo fa.
Bene lo hanno testimoniato, nel corso della presentazione milanese, gli Ambassador di alcuni Club intervenuti. C’erano Alex Pinardi dell’Atalanta, Andrea Ranocchia e Fabio Galante dell’Inter, Karen Appiah del Milan, Claudia Zorzetto del Como, Edoardo Corvi del Parma, e Vincenzo Iacopino del Monza, a dialogare con i ragazzi sull’importanza delle tematiche antirazzismo in questa edizione. La finale della Philadelphia Junior Cup si svolgerà anche quest’anno all’Olimpico di Roma, prima della finale della Coppa Italia Frecciarossa.
È un’avventura che i ragazzi ricorderanno con nostalgia e che segnerà la loro storia personale, sia come calciatori, sia come persone. Voglio ringraziare tutte le società di Serie A che partecipano al progetto, per i momenti di accoglienza che organizzano, strada facendo, nelle varie fasi della manifestazione. Altresì, voglio ringraziare le società sportive d’oratorio che partecipano, raccomandando ai dirigenti di avere cura dei ragazzi a loro affidati, affinché vivano questa stupenda avventura nella gioia, con impegno, ma senza stress inutili e dannosi.
Il calcio è uno sport meraviglioso, che, se vissuto nel modo migliore, aiuta a stare insieme, ad essere solidali l’uno con l’altro, a gioire con gli amici in campo e fuori campo. Questo deve prevalere: la gioia del gioco fatto insieme