Lo sport è vita che corre. Partecipare alla vita del CSI significa spesso respirare un po’ d’ossigeno puro e rigenerante. Accade infatti l’inaspettabile viste la situazione generale di difficoltà e di pesanti fatiche e che fa riflettere sulla forza, sulla capacità di resistere, sulla visione della vita che hanno i nostri dirigenti. Ci pensavo al termine della scorsa fine settimana, quando si sono svolti in contemporanea i campionati nazionali di danza sportiva, a Firenze e la finale del Campionato Nazionale di Corsa su Strada ad Agordo, in provincia di Belluno. In entrambi i casi le manifestazioni hanno suscitato entusiasmo e voglia di esserci. Domenica mattina a Firenze, addirittura, si è rivelato insufficiente il pur capiente Auditorium Spazio Reale cittadino, al punto che, con dispiacere, si sono dovuti ad un certo punto chiudere gli accessi, vista la tantissima gente, troppa, che voleva assistere alle meravigliose coreografie offerte dai ballerini del campionato. Ci sono immagini di queste giornate che lasciano a bocca aperta: uno spettacolo nello spettacolo. Lo stesso ad Agordo. Nella suggestiva località dolomitica veneta la corsa su strada di domenica mattina, si è sviluppata, nonostante la forte pioggia, di fronte ad una marea di spettatori. I dati positivi non sono finiti qui. In entrambe le circostanze abbiamo riscontrato una accoglienza straordinaria e una perfetta organizzazione. Devo, a nome dell’Associazione, ringraziare gli organizzatori, i partecipanti e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questi eventi con esiti così significativi. Sono risultati possibili solo dove esiste un senso di appartenenza che rende solidali i componenti di una “squadra” (in senso lato) e che offre luoghi di formazione perché permette di tenere uniti i ragazzi. Questo è, inconcreto, essere “comunità sportiva, educante e formativa”. Tutto ciò mi fa pensare che nel CSI c’è ancora molto entusiasmo nonostante i problemi che – non lo posso ignorare – rischiano di rompere un meraviglioso meccanismo che merita invece tutta l’attenzione ed il rispetto possibili. È in atto, a livello nazionale, un cambiamento normativo che per certi aspetti si è reso indispensabile, e capisco che vi siano anche delle difficoltà da affrontare, ma siamo attenti e vigili affinché la necessità di ammodernare non finisca per distruggere quanto di buono in tanti anni di lavoro è stato costruito.
Ossigeno e vita che corre nelle nostre finali sportive
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