In ricordo di Francesco. Il CSI si raccoglie in preghiera

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In ricordo di Francesco. Il CSI si raccoglie in preghiera

Il cordoglio di gran parte del mondo per la scomparsa di Papa Francesco è anche, e per tanti aspetti a maggior ragione, il nostro. Ci imponiamo di vivere questo momento di distacco dal Pastore della Chiesa Cattolica, alla luce della certezza cristiana della risurrezione alla vita eterna. Però, non possiamo fingere che in questo momento il distacco non sia doloroso. Dobbiamo comunque reagire e condividere con gli associati il modo migliore per ricordare un Papa che tanto ci ha amato. La Presidenza darà indicazioni più dettagliate, secondo le realtà e i casi specifici, ma certamente a tutti è chiesto di pregare, in solitudine o con gli altri, ma pregare per l’anima santa di Papa Francesco e per ringraziare la divina Provvidenza di averci donato un Pastore tanto prezioso, che ci ha presi per mano ricordandoci quale sia il percorso, nella vicenda umana, del cristiano e di tutti coloro che vogliano vivere nella solidarietà.

Voglio brevemente ricordare che Papa Francesco è stato molto vicino al CSI. Lo è stato quando ci ha ricevuti in Piazza S. Pietro per il 70°, così come ci è stato vicino per il 75°, con parole di condivisione sul progetto CSI di accoglienza, di attenzione agli ultimi, incoraggiandoci a continuare sulla strada intrapresa nel 1944. Ci siamo spesso, o forse sempre, ispirati alle sue parole. Custodisco, poi, nel mio cuore un ricordo personale: un incontro fugace ma denso di significato, quando l’ho incrociato, nell’androne delle scale di via della Conciliazione, sede della Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano. In quel momento sono rimasto di sale: non sono stato capace di dirgli niente di ragionevole, se non: «Buongiorno Santità ». Mai avrei immaginato che un Pontefice potesse trovarsi lì, in quel modo così semplice e inatteso. Ho scoperto poi che in Vaticano, nel frattempo, erano preoccupati perché il Papa se ne era andato senza avvertire nessuno. Era venuto nel palazzo, dove si trova anche la sede del CSI, per salutare personalmente un connazionale argentino, presente alla Congregazione delle Chiese. Così, con semplicità e senza badare a protocolli, si è recato all’incontro. Credo che il nostro dovere sia quello di ricordarlo come lui ha testimoniato: facendo sport nel modo cristiano, facendo gesti di solidarietà concreta. Evitiamo le forme esteriori, finte, che Papa Francesco detestava. Affidiamoci alle azioni che contano. E alla preghiera.