Diciamolo subito: quella mattina di Pasqua, nel giardino, a constatare la tomba vuota, non c’era molta gente. La folla concitata del venerdì era tornata a casa delusa o soddisfatta per l’esito del Nazareno; i soldati di guardia, stranamente, fuggiti per chissà quale ragione; gli apostoli ancora spaventati rinchiusi nel cenacolo. Solo alcune donne, di buon mattino, con gli aromi per compiere l’ultimo gesto di pietà che era stato loro impedito dal sopraggiungere del sabato. Proprio a loro risuona come un ordine e una missione l’imperativo dell’angelo: “Presto andate a dire ai suoi discepoli…”. E per bocca di Gesù risorto: “Andate ad annunciare ai miei fratelli…”. Una parola per tutti ma solo un piccolo gruppo l’ascolta. Si mettono subito in cammino con il cuore gonfio di fiducia, come un azzardo pieno di speranza. Loro hanno creduto e, sebbene in poche, hanno accettato la scommessa e il rischio di affrontare l’incognita di ricominciare. Ricominciare, per il vangelo, non è mai un movimento di massa. È un rischio che solo alcuni accettano di correre. Si ricomincia facendo affidamento sul coraggio di pochi: piccoli gruppi, avamposti arditi che ci provano. Anche noi oggi dobbiamo credere che piccole iniziative, timide nuove azioni, costanza di poche persone pur dovendosi confrontare con problemi grandi, potranno avere la meglio, vinceranno la loro scommessa. La partenza non è cosa di tutti. Molti, come allora, preferiranno fermarsi solo davanti alla tomba vuota, immobili, pur di non affrontare le incognite di un futuro ancora sconosciuto. Il “prima” appare ancora come una terra più sicura. Siamo bravi a vivere di abitudini. Ci adattiamo facilmente alla comodità. Siamo anche capaci di barattare i nostri sogni per un po’ di tranquillità. La mattina di Pasqua, però, ci ricorda che c’è sempre un piccolo resto che non si arrende, che soffre la mancanza di novità più della fame. Ricominciare riparte da questi irriducibili ai quali non si addice l’etichetta dell’uomo qualunque, che non sono complici degli uomini e delle donne intontiti da troppo benessere. Che gioia poter essere tra queste persone che provano a vivere la vita cercando le orme del Risorto, il grande ricominciatore. È lui che è davvero capace di far ripartire la storia anche quando sembra non ne valga la pena. Buona Pasqua.
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