Finali nazionali: che siano sempre esperienza d’umanità

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Finali nazionali: che siano sempre esperienza d’umanità

Le finali nazionali (come gli esami) non finiscono mai. Lo scorso fine settimana a Cesenatico si sono svolte quelle di Sport&Go! Il prossimo weekend si svolgeranno quelle dei campionati a squadre Allievi e Juniores per le discipline del calcio a 5, a 7 e a 11, volley e basket. A Milano Marittima, si è riunita la Presidenza nazionale che ha colto l’occasione per vivere direttamente l’entusiasmo delle attività: un bagno di allegria in mezzo ai giovani vale più di mille convegni.

Ora, però, occorre una riflessione sul futuro e sulle modalità operative da attuare; l’esperienza insegna che ci sono, sempre, margini per migliorare. A volte sembra venir meno quel clima di festa, di gioia e di amicizia. Fatica a convivere con il corretto e accettato valore delle finali, obiettivo stagionale assai sentito, nei gruppi e nell’ambiente, dopo un anno di allenamenti e di preparazione. Di questi tempi, “festa” può significare anche preservare una scelta di pace e di accoglienza che lo sport può contribuire a coltivare. I campionati nazionali del CSI non sono la copia sbiadita di altri in cui la prestazione e il premio ai più forti sono gli unici elementi di richiamo.

Nel CSI, i campionati sono legati alla partecipazione, all’esperienza di vita, alla valorizzazione dell’incontro fra diverse realtà. L’impegno, la tensione, la carica agonistica… convivono con il senso delle comunità che si incontrano e col messaggio che vogliamo dare ai ragazzi: contano le medaglie, i premi, ma non sono tutto! Bisogna educarsi a vincere e a perdere, senza dimenticare che arrivare in finale è già un premio. Ciò deve avvenire coltivando gentilezza, sensibilità verso l’altro, abbattendo quei muri di solitudine alzati da una società iperconnessa. I nostri campionati, le finali del CSI, o aiutano a camminare su questa strada o non sono abbastanza.

Desidero ora ringraziare quegli operatori, gli arbitri, chi si mette al servizio delle manifestazioni sportive, poiché si ritrovano ad accogliere migliaia di persone, che portano il proprio vissuto di complessità e fragilità, di ansia e paure, di desideri e aspettative e che, talvolta, oltrepassano i confini delle regole e del fair play. Dunque è sempre necessaria la funzione educativa del CSI; ed attuale, a conferma che migliaia di giovani, che si incontrano grazie allo sport, sono un segno di speranza. Per questo il CSI sarà chiamato a riflettere ed analizzare ogni aspetto per migliorare le finali, affinché siano sempre più un’esperienza autentica di umanità.