Non si è ancora spenta l’eco festosa del Campionato nazionale di sci, che ci troviamo proiettati, con il cuore e con la mente, a quello di corsa campestre, in Veneto, anche qui caratterizzato da una partecipazione ancora una volta estremamente sorprendente. Ho la sensazione che il tempo voli, spinto dalla forza di queste manifestazioni che si susseguono con una velocità impressionante e che ci porterà nei mesi prossimi a vivere con gioia tutte le manifestazioni nazionali.
Come sottolineato nel corso dell’Assemblea elettiva nazionale, la logica dei Campionati nazionali esprime quel duplice valore contraddistinto nell’attività del Csi: competizione seria e impegnativa ma senza escludere o fare selezione. Potrà forse sembrare una contraddizione in termini. Io invece la intendo come una sfida a realizzare le finalità della nostra Associazione e al contempo a proporre attività sportive d’alto livello. La scorsa settimana il Coordinamento nazionale ha affrontato e approfondito le tematiche di questi Campionati, condividendone l’approccio: come avvalorato più volte, il CSI non farà selezione, ma le prove non perderanno di qualità. Al contempo dobbiamo essere attenti a non alzare troppo l’asticella del livello tecnico, perché altrimenti la selezione si attiva autonomamente. Dove sta la soluzione? In una condivisione che coinvolga tutta l’Associazione. Le società sportive del territorio, in collaborazione con i Comitati e con le commissioni tecniche nazionali, devono fare il possibile per dare ai ragazzi la possibilità di partecipare a delle manifestazioni nazionali che siano belle da vivere, agonisticamente sostenute da un’organizzazione impeccabile e allo stesso tempo rispondere alle logiche del CSI, che sono partecipative per tutti.
Ne scriverò ancora, ma questa è la strada che dobbiamo percorrere. Nel prossimo weekend si terrà l’ultima Assemblea elettiva regionale, rinviata a causa della prematura e improvvisa scomparsa del presidente uscente, il caro Mario Casu, che si era nuovamente candidato. Avremo perciò il quadro completo dei vertici regionali, per iniziare una nuova fase di dialogo con gli stessi. Sarà così possibile coinvolgere pienamente le Regioni nelle proposte e nelle future decisioni da prendere per l’attività sportiva e per l’attività formativa.