Accoglienza è la parola chiave per il futuro dello sport

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Accoglienza è la parola chiave per il futuro dello sport

Il mondo dello sport, già travagliato da numerosi cambiamenti, si trova coinvolto in una nuova questione che ha preso le mosse da una circolare della Lega Nazionale Dilettanti, arrivata in risposta ad una serie di norme. A febbraio di quest’anno, con l’entrata in vigore del decreto legislativo del 2021, le procedure di tesseramento federale sono state complicate, costringendo le famiglie ad un iter burocratico che era stato superato grazie allo “ius soli sportivo”. Introdotto nel 2016, esso consente di tesserare i minori stranieri regolarmente residenti in Italia «almeno dal compimento del decimo anno di età, con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani».

È all’attenzione della cronaca il caso del Progetto Aurora, società di Reggio Emilia che si è trovata impossibilitata a tesserare 8 ragazzi di origine extracomunitaria al campionato Figc, a causa di questa confusione legislativa. Il club reggiano, per le categorie giovanili, partecipa ai campionati organizzati dal CSI e ha chiesto di poter iscrivere anche la categoria Esordienti di cui fanno parte gli 8 giocatori in questione, seppure a campionato iniziato. E, ovviamente, il CSI ha detto semplicemente: «sì».

Non entro nel merito delle modifiche sullo ius soli sportivo, su cui si continua a ragionare per evitare che lunghe procedure siano di intralcio allo sport. Per il CSI questo problema non esiste. Soprattutto ai più piccoli, infatti, non abbiamo mai chiesto e continueremo a non chiedere certificati, attestati, carte di identità che dimostrino il loro status economico, religioso, sociale. Quello che ci auguriamo è che su questi temi si facciano sempre passi avanti, non dimenticando l’importanza che l’attività sportiva riveste nel tessuto sociale. Accogliere bambini e regalare loro uno spazio in cui divertirsi, confrontarsi e crescere: per il Centro sportivo Italiano è questa la priorità. Lo sport è uno dei luoghi in cui più spesso vediamo concretizzarsi inclusione e integrazione, in cui più facilmente cadono barriere linguistiche, religiose o economiche. Lo facevamo prima del 2016. Continueremo a farlo ancora, nel solco della recente introduzione del diritto allo sport nella nostra Costituzione.