Han giocato sul manto erboso dell’Olimpico, ma non erano né Lazio, né Roma. Prima della stracittadina tra le due squadre romane un altro derby è andato in scena, quello tra le rappresentative under 14 della parrocchia di Santa Silvia al Portuense e di San Giuseppe Moscati di Cinecittà.
È stata la prima partita stagionale della quinta edizione della Junior TIM Cup, progetto promosso da Lega Serie A, TIM e CSI, in un torneo di calcio per i giovani degli oratori ai quali viene regalata la magia di giocare su un campo di Serie A prima della partita della squadra di casa. Domenica il derby tra Lazio e Roma si è colorato anche di tricolore grazie al bianco rosso (i colori del Santa Silvia) e verde (il colore del S. Giuseppe Moscati) con tanti genitori al seguito dei propri figli.
La squadra dell’Oratorio San Giuseppe Moscati ha superato l’Oratorio Santa Silvia per 3 a 2, dopo una sfida in equilibrio fino all’ultimo minuto. Gabriele, Lorenzo, Francesco, Gabriele e ancora Davide i goleador di giornata per le due formazioni che sin dal mattino avevano fatto amicizia. Insieme sono infatti stati in chiesa nella Messa sportiva celebrata da don Francesco Ibba, nella parrocchia di Santa Silvia. Cori, canti, maglie offerte all’altare nel più elevato spirito di fratellanza e di stima reciproca, così come suggerito nell’omelia dal prete calciatore. “Gesù e Giovanni Battista gareggiavano come due capitani nello stimarsi a vicenda – ha detto ai ragazzi in tuta da gioco don Francesco, presbitero sceso più volte in campo nella Clericus Cup, il campionato Csi per preti calciatori – Occorre decidere se gareggiare con un pallone sgonfio dove ristagna l’aria della nostra mediocrità, meschinità, piccolezza, oppure se possibile gonfiarlo del “pneuma”, lo spirito, con tutto ciò che è virtù, lealtà, confronto sereno e leale. Per cui chi vince dà la possibilità di rifarsi a chi perde…”.
Una breve merenda offerta dai parrocchiani al Portuense e poi via di corsa a rincorrere il sogno in pullman, dove don Francesco, leggendo i nomi degli under 14 titolari, trova nelle squadre quasi il collegio apostolico al completo. Luca, Giacomo, Tommaso, Mattia, Andrea, Filippo, Giovanni e ben 4 Simone nelle rose delle due squadre romane. Due di loro, entrambi Simone, nel ruolo di capitani, hanno consegnato a Lucas Biglia e Daniele De Rossi la fascia da capitano della Junior TIM Cup per poi accompagnarli all’ingresso in campo, in una vera e propria unione fra calcio professionistico ed oratoriale.
“Per i ragazzi è un’occasione di incontrare altri ragazzi e di divertirsi insieme – felice don Francois Bakunda, parroco di San Giuseppe Moscati - Fare questa esperienza, al di là del risultato è occasione di crescita umana e di disciplina per loro”. Al termine della giornata il parroco di Santa Silvia don Giampiero Antonicelli ha accolto i 25 baby calciatori nello speciale “terzo tempo” di fair play di confronto celebrando i valori della Junior TIM Cup. “I ragazzi in parrocchia hanno la possibilità di scoprire il valore dello sport in forma genuina – ha detto il sacerdote pugliese - e credo che sia una forma educativa sotto tutti i punti di vista. Il nostro non è un gruppo che viene in chiesa solo a fare sport, ma partecipano come ministranti ed alle altre attività parrocchiali”.
La Junior TIM Cup, il torneo giovanile di calcio a 7 riservato agli Under 14, si disputa nelle 16 città le cui squadre militano nella Serie A TIM 2016-2017, continua così a regalare un grande sogno ai ragazzi degli oratori. Il prossimo appuntamento con la Junior TIM Cup sarà lunedì 12 dicembre allo stadio Artemio Franchi prima del posticipo Fiorentina-Sassuolo.
Le squadre vincitrici dei tornei regionali disputeranno la fase finale della competizione in occasione della Finale di TIM Cup 2016-2017, in programma a Roma.
Oltre all’aspetto puramente sportivo, la Junior TIM Cup celebra e promuove un patrimonio di valori, storie e pratiche che costituiscono il riferimento del progetto di TIM “Il calcio è di chi lo ama”.