Nel pomeriggio di venerdì 13 dicembre, direttamente nella sala riunioni dell’Arcidiocesi di Firenze, S.E. il Cardinale Mons. Betori ha voluto salutare i giovani partecipanti della Junior Tim Cup che si sfideranno domenica 15 dicembre nel pre partita della gara di campionato tra Fiorentina e Bologna allo stadio “A. Franchi” di Firenze.
Accompagnati dai loro dirigenti e dalla presidenza del CSI Toscana, con il presidente Carlo Faraci in testa, i ragazzi delle due squadre estratte nel sorteggio di Orzinuovi per mano di Cesare Prandelli, gli oratori San Jacopo in Polverosa e S.M. Madre della Chiesa a Torregalli, erano emozionati ed entusiasti per il momento che avrebbero vissuto di lì a poco, ma anche per la gioia di poter calcare il campo della Fiorentina e poter incontrare i campioni della squadra viola. Infatti, erano presenti anche alcuni rappresentanti della squadra della “Primavera” della Fiorentina, Luca Lezzerini e Saverio Madrigali, ai quali i ragazzi non hanno esitato a chiedere autografi e foto ricordo.
Il Cardinal Betori si è presentato ai ragazzi in maniera molto informale, trascorrendo con loro mezz’ora tra consigli di “tattiche” da usare sul campo e suggerimenti da seguire nella vita che possono aiutare a diventare davvero dei Campioni con la “C” maiuscola.
Dimostrando di essere un attento appassionato di sport, ha commentato alcuni momenti della partita del Milan contro l’Ajax e ha preso spunto da alcuni episodi per far presente cosa si dovrebbe o non dovrebbe fare in campo. “Vedevo i rossoneri in dieci e anche un grande goleador come Balotelli tornava indietro a dare una mano alla squadra. Questa interdipendenza tra persone è molto bella da sperimentare anche sul campo da gioco! Anche quando giochiamo, come nella vita, dobbiamo divertirci ma, allo stesso tempo, essere responsabili e sapere che si è chiamati a dare il meglio di noi stessi verso gli altri anche nel gioco. Così, anche il gioco del calcio non si fa da soli. Neanche Maradona,da solo, avrebbe mai vinto nessun campionato! Aveva bisogno di altri 10 compagni per giocare, bravi e meno bravi perchè non tutti erano Maradona. Questo vale anche negli sport individuali perchè mi devo sempre relazionare con altre persone, Società Sportive e così via, che fa il campione, che fa la persona impegnata nello sport. Da questo punto di vista non c'è solo una crescita individuale ma anche un relazionarsi con gli altri e crescere assieme. Questo è molto importante, in una società che tende ad isolarci: con internet, nella mia cameretta ove mi gioco la vita da solo e sto in una realtà virtuale. È una società basata sulla scaltrezza: farsi grandi sulla debolezza degli altri. Questo vale anche nel gioco, ve lo insegna l'allenatore”.
Due parole sulla rinascita del CSI a Firenze: “Credo sia importante spendere una parola di incoraggiamento per i dirigenti del CSI Firenze perchè stanno riprendendo in mano un bambino da crescer bene, che era stato un po' abbandonato. Ritengo questo dell'associazionismo uno dei fronti di impegno per la Chiesa oggi più urgente. Il Papa più volte ci esorta a non chiuderci nelle nostre realtà parrocchiali, dentro a quelle che sono specificatamente attività religiose, mancando di essere un fermento vivo a livello umano e sociale di quello che il Vangelo può suggerire. Per questo, le associazioni sono importanti.”
Il Cardinale ha poi salutato uno per uno i giovani calciatori stringendogli la mano e augurando loro “buona fortuna” per la partita di domenica. “La Chiesa vede nello Sport un valore!”. “Non voglio vedere falli brutti e cartellini gialli!”
L’incontro si è concluso con la foto ricordo tutti insieme e con l’invito a seguire la Junior Tim Cup fin da domenica prossima, con la speranza racchiusa nel cuore di raggiungere le vette più alte della classifica e arrivare a Roma per la finalissima.