Fiemme e Fassa possono vantare fiori all’occhiello collegando come sempre montagne e comunità che “raccontano” la loro bellezza. E poi la straordinaria Marcialonga che, al giro di boa dei suoi cinquant’anni, è stata ancora una volta una festa dello sport con molto CSI al suo interno.
A cominciare dalla partecipazione, sia come atleti sia come volontari, delle sue società, come Dolomitica Predazzo, Cermis Masi di Cavalese Cornacci Tesero, Lavazé, Monti Pallidi Moena, Cauriol Ziano, Pol. Molina e GS Castello. Tra i personaggi collegati con la Marcialonga, che hanno fatto la storia del CSI Trentino, oltre al primo oro olimpico azzurro nello sci di fondo, Franco Nones, e al sempre presente Cristian “Zorro” Zorzi, anche lui medaglia d’oro olimpica “nato nel CSI”, una segnalazione particolare merita Valentino Dellantonio di Predazzo, da poco over 90, che ideò le mitiche Olimpiadi Vitt targate CSI Trentino, con la 1a edizione disputata a Predazzo nell’anno delle Olimpiadi di Roma.
Se la Marcialonga ha tagliato il traguardo delle nozze d’oro, si stanno avvicinando a quota 50 anche gli anni di presenza nel mondo sportivo di don Franco Torresani, il “prete volante” già Consulente Ecclesiastico del CSI trentino, come sempre, da grande atleta qual è, immancabile a questo tipo di gare, specie se nella sua terra. «La mia presenza quest’anno alla Marcialonga ha assunto un significato particolare – ci racconta il più volte campione del mondo di corsa in montagna, chiamato al momento più intenso, ovvero la benedizione della manifestazione scandita dal canto dell’Inno nazionale – Avevo appena sessanta secondi a disposizione, ma sono bastati, comunque, per rivolgere un grande grazie a Chi dall’alto delle nevi eterne ha custodito cinquanta edizioni, con un ricordo riconoscente per quanti hanno ormai terminato la “Marcialonga” più lunga e impegnativa, quella della vita».